Una delle più grandi aspirazioni di ogni organizzazione è quella di raggiungere la piena responsabilizzazione dei dipendenti rispetto alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ed in modo attivo e continuativo.

In particolare, la maggior parte degli imprenditori desiderano avere dipendenti che abitualmente si assumono la propria responsabilità. In questo articolo ci soffermeremo sulla Motivazione del dipendente ed anche sull’uso delle Interazioni Positive nei luoghi di lavoro che favoriscono voglia di condivisione e desiderio di essere coinvolti nel processo di sicurezza da parte della forza-lavoro.

Vediamo cosa invece porta all’attuazione dei comportamenti sicuri? Quali sono le motivazioni principali che spingono un dipendente a lavorare in modo da attuare misure di sicurezza?

Fondamentalmente i fattori principali sono due:

1 – evitare di incorrere in un infortunio e tutto ciò che ne segue (meno guadagni, dolore e sofferenza, il non potersi prendere cura della propria famiglia).

2 – evitare di finire nei guai oltre che evitare grosse responsabilità dovute ad incidenti.

Non vi sono altre ragioni affinché un dipendente lavori in modo sicuro, perché le procedure di sicurezza richiedono sforzo, tempo, e non sono generalmente intrinsecamente rinforzati. Quando un individuo lavora in modo sicuro lo fa per evitare un infortunio o per evitare di finire nei guai per violazione delle regole di sicurezza. Quando un’azienda pone attenzione sulla sicurezza lo fa per evitare perdite ed ulteriori spese. In tutti questi casi, la parola chiave alla base della motivazione è “evitare di”.

La motivazione guidata dall’ evitamento non e’ sufficiente per ottenere dei comportamenti sicuri. Inoltre, l’evitamento non è generalmente il risultato a cui ogni organizzazione aspira poiché’ ciò può creare notevoli lacune nei sistemi di gestione a più livelli dell’azienda. Come detto precedentemente, lavorare in sicurezza richiede un impegno maggiore e più tempo ottenendo quasi sempre gli stessi compensi. La maggior parte delle volte, quando un individuo lavora in modo non sicuro, non necessariamente incorre in infortuni o in responsabilità. Infatti, se i dipendenti completano un lavoro utilizzando il modo più veloce oppure attuando un’azione pericolosa, molto probabilmente sperimentano un rinforzo positivo (aver completato un lavoro scegliendo la via più facile e con meno sforzo, quasi mai causando un incidente) Questa mancanza di conseguenze negative regolari facilita a sviluppare comportamenti non sicuri nel lavoro e genera una fiducia in se stessi che può risultare rischiosa.

Per ovviare a questi problemi in modo drastico , le organizzazioni hanno bisogno di modificare tale quadro motivazionale che da “evitamento di”- passa “a realizzazione di”.

Promuovere un lavoro sicuro richiede un cambiamento fondamentale nell’ organizzazione nel modo di pensare e di uno sforzo deliberato per rafforzare i comportamenti sicuri.  Spesso, se i dipendenti si impegnano a fare qualcosa attuando comportamenti sicuri questo comporta del tempo e ne consegue che la produzione rallenta. In molti ambienti di lavoro ahimè, ciò comporta spesso ricevere delle critiche o feedback negativi in generale. Questo invia il chiaro messaggio che la produzione ha la precedenza sulla sicurezza.

SDI lavora sulle false credenze, sui valori e sugli atteggiamenti per poter facilitare un cambiamento delle azioni, dei comportamenti. Per creare un approccio positivo alla sicurezza sul lavoro, l’organizzazione deve stabilire delle metodologie che si traducono in miglioramento continuo e poi convalidarle nel tempo.

Con il mo metodo  di formazione e coaching:

1 – si fa leva sui fattori demotivanti, favorendo la destrutturazione dei comportamenti sicuri demotivanti;

2 – si sviluppa la consapevolezza delle proprie procedure di lavoro ripercorrendo l’insieme di comportamenti da attivare nell’esercizio del proprio ruolo professionale.

3 – si attiva il “pensare in modo preventivo”.

4 – si sviluppa il consenso sociale.

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